Drag Stories #1: Drastik Queen, rigorosamente sovrane

STORIE DI STRASCICHI 1


Drastik Queen, rigorosamente sovrane

Retrospettiva di uno dei gruppi di drag queen più longevi e noti d’Italia attraverso le parole delle protagoniste Sheila De Rose, Lauren De Glamour e La Marchesa…

di Runny Magma



“Per risollevare un locale minacciato da dieci milioni di debiti, un gruppo di amici organizza uno spettacolo molto particolare.”
Non è il soggetto di un film, ma la nascita delle Drastik Queen.
Per quanto l’happy end sia mancato per il locale, da quel giorno del 1997, le drag pisane hanno continuato a far gruppo nonché spettacolo, nonostante la diaspora del circolo. Da qui il nome: un omaggio alle lesbiche separatiste con il motto “Non siamo lesbiche drastiche, ma drag queen separatiste”. Un’evoluzione che è passata col tempo dall’amatoriale al professionismo, dagli inizi in cui le neo-drag compravano abiti sui mercatini dell’usato e i primi spettacoli in vernacolo, al “Coast to Coast” verso la riviera romagnola: “Era una manifestazione itinerante dove cinque drag queen giravano per l’Italia su una roulotte leopardata rigorosamente en travesti, prendendo ispirazione dal celebre film Priscilla, la regina del deserto. La novità non era solo lo spettacolo in sé, ma soprattutto l’insieme di elementi diversi tra loro che offrivano uno spettacolo nello spettacolo, con canzoni dal vivo, scenette ad personam e con un’ambientazione salottistica della roulotte sempre aperta a tutti all’interno del locale ospite.” Fino al concepimento di show elaborati per spettatori (etero)genei, e all’approdo a “Zelig”, quando, col cabaret, le Drastik hanno completato l’offerta al pubblico: “Due ore di spettacolo nel tempio del divertimento italiano dove abbiamo tirato fuori una parte di noi mai sperimentata: il cabaret, il teatro, ovvero quella parte di spettacolo che nei classici drag show viene usata molto marginalmente. Ci siamo ritrovati a scrivere di nostro pugno dei testi che potessero essere all’altezza della situazione senza dimenticare la nostra identità, siamo dovuti diventare autori, registi, sceneggiatori, scenografi e coreografi (costumiste lo eravamo già). Qui nasce ‘Colabroadway, lo spettacolo che fa acqua da tutte le parti’, un pout-pourri di immagini, brani e scene deliranti con personaggi e situazioni che si avvicendano sul palco, dove in un primo momento i protagonisti delle favole si rincorrono in dissacranti episodi fino a evolvere in un altrettanto delirante talk show con ospiti del mondo dello spettacolo visti in chiave surreale.”
A tutt’oggi, le Drastik Queen propongono cene-spettacolo d’intrattenimento variegato e colorato che vanno dal musical al varietà, attraverso celebri brani musicali del panorama italiano e internazionale, ma si rivolgono anche alla parodia, alla tv, al cinema, ai talk show, sempre senza dimenticare l’interazione con il pubblico, che varia a seconda dell’occasione da festeggiare (matrimoni, anniversari, compleanni, addii al celibato/nubilato, convention, feste aziendali), per cui i cambi d’abito sono a tema. Sempre briose e mai volgari, sono adatte a un pubblico che va dalla scuola materna alla casa di riposo.
Il trio, vario e multicolore pure nella struttura, è composto dall’ironica Sheila De Rose, la fatale Lauren De Glamour e l’irriverente Marchesa.
Sheila nasce da una cerca nei cesti dell’Autogrill, “fulminata da un cd di Sheila B. Devotions e la vhs di La guerra dei Roses. Attenta allo stile forzatamente bicolore a toni rossi o blu, con accenti rigorosi nella scelta musicale: pronta a interpretare, con il cuore, con la mente, con il corpo, con il vestito, qualsiasi brano che abbia una spiccata chiave ironica o che possa permetterle di inserirne una tutta sua. Interagire con gli spettatori la porta a sperimentare ogni volta la sua forma artistica migliore, riesce con i suoi ammicchi, i suoi sorrisi e spesso con le sue ‘strampalature’ a strappare un sorriso e a ottenere un plauso e un applauso generale.” Dice di lei la Marchesa: “Oltre due metri di drag queen scintillante, l’anello di congiunzione fra un Pierrot e una cascata di Swarovski.”


L’indole di Lauren è invece più eccessiva e provocatoria, nella ricerca della perfezione tecnica e dell’intoccabilità. Trucco pesante da dominatrice spietata, risposte caustiche da acida provocatrice, look aggressivo elegante ma sfrontato, Lauren non trattiene il suo lato borioso e antipatico. “Non sono nata per far ridere nessuno, ma per emozionare, nel bene o nel male. Con me non ci potranno mai essere mezze misure. O mi si odia o mi si ama! E a chi mi chiede qual è il mio sogno da Drag Queen rispondo: Entrare su un palco buio con uno spot puntato su uno sgabello, cantare una canzone tristissima e andarmene via, senza guardare in faccia nessuno!” Nata con un asciugamano in testa e nove metri di tende addosso, è diventata una sorta di ibrido fra una tigre e La Principessa sul pisello. La compagna Sheila la descrive così: “Tanto selvaggia nell’anima quanto elegante nella figura. Una precisione squisita nell’interpretare ogni cosa le passi nella mente, dal lirico al metal. Di lei piace tutto, dalla calza al sorriso (quando lo fa), dal bracciale tempestato di pietre (false) allo spirito che mette nel fare una qualsiasi performance. Bella da guardare, ma da non toccare!”
Dive come Marlene Dietrich e Rita Hayworth, i pettegolezzi e il cinema dell’epoca aurea di Hollywood, sono invece l’ispirazione primaria della Marchesa, che si pone tuttavia come il trait d’union fra queste star e le “sfigatelle” troppo grasse e troppo out per salire alla ribalta, “nouvelle Fontana di Duchamp, pisciatoio eletto a opera d’arte, la Marchesa crea un nuovo modo di fare spettacolo, non solo lipsynch e coreografie limitate da tacchi e parrucconi. Un bizzarro prototipo di artista da intendersi come pagliaccio intellettuale sempre pronto a proporsi in maniera inaspettata, anche solo per il piacere di essere diverso dal normale elevando l’anormalità, intesa come rifiuto di qualsiasi norma, a pratica sia di arte sia di vita.” Lauren pensa della Marchesa che: “qualunque sia la sua immagine, piace perché è il ritratto della veracità. Che sia bambola o sciantosa, la sua verve attira e coinvolge come fosse una maitresse da saloon.”
Le Drastik Queen sono tra i soci fondatori dell’ACIDQAS (Associazione Culturale Italiana Drag Queen, Affini e Sostenitori).


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Post pubblicato originariamente sul blog "Refusi Etc." (22/12/2014)
Immagini gentilmente concesse dalle artiste.

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