8 donne… forse no!
Chi ha visto il
film di François Ozon “8 donne e un mistero”? È una commedia noir tratta dalla pièce
teatrale “Huit femmes” di Robert Thomas, sorta di “Dieci piccoli indiani” anni
’50 tutto al femminile (ricordiamo nella pellicola, tra le altre, Catherine
Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert ed Emmanuelle Béart). Adesso vi viene
in mente? Una storia enfatica e colorata, stravagante e musicale, che sabato 21
marzo scorso, sul palcoscenico del Teatro Comunale “G.Pacini” di Pescia (Pistoia),
è stata stravolta con l’inserimento di otto drag queen al posto delle
protagoniste: otto sospettate di omicidio, intrappolate in una casa di campagna
e prive di ogni contatto con l’esterno, che svelano a poco a poco tutti i loro
scandalosi segreti. Un plot basilare sorretto dunque da uno sviluppo bizzarro.
“8 donne… forse
no!” è la commedia noir in due atti portata in scena dalle Drastik Queen, che
con i loro abituali appellativi (Sheila, Lauren e Marchesa) hanno curato la
regia e si sono alternate sul palco con Christine La Croix (la matta Lella), la
giovane Dalì Dame (l’anziana nonna), La Wanda Gastrica (la piccola irriverente
Ellen), Magdalene Strass (Sue, la perfetta) e Pavona Mugler (la sexy cameriera
Ornella), otto tra le drag queen più note della Toscana.
Si è trattato di
uno spassoso e originale appuntamento prodotto da “Pinocchio Associazione
Culturale” in collaborazione con il Comune di Pescia, che ha inserito l’evento
all’interno della settimana d’azione contro il razzismo e l’omofobia “Accendi
la mente, spegni i pregiudizi.”
La storia ha
mantenuto più o meno il canovaccio dell’originale (non faccio spoiler sul
parodistico finale!), insistendo sul lato surreale e apportando modifiche volte
soprattutto ad aggiungere colore e brio, battute di spirito e allusioni perlopiù
metaforiche, e pertanto godibili dal pubblico più vasto.
Se
l’affiatamento ultradecennale fra le tre protagoniste è risultato quello di
maggiore impatto (dalla disarmante presenza scenica della Marchesa
all’esperienza collaudata di Sheila, per non parlare dei fulminei cambi d’abito
nonsense in scena di una Lauren matrioska), ogni personaggio ha portato con sé le
sue divertenti peculiarità, dalla vecchia sbronza in sedia a rotelle alla
piccola saggia appassionata di narrativa poliziesca, dalla lasciva domestica esperta
in tisane al ‘finocchio’ alla disinvolta figlia (im)perfetta, fino alla folle
esotica/esoterica dal falsetto irresistibile.
“8 donne… forse
no!” è uno spettacolo che si fa beffe dei preconcetti e degli stereotipi di genere,
sia in senso grammaticale (maschile e femminile), sia in senso narrativo (noir
e commedia), ma con un affetto divertito che riesce comunque a ingraziarsi
tutti.
L’affluenza è
stata numerosa e il pubblico ha gradito (talvolta era complicato astrarre i
dialoghi in scena dagli altrettanto esilaranti scambi dei neofiti in platea,
del tipo: “Ma quella è una donna davvero, no?” oppure “Hai visto che gambe?”),
per cui attendiamo con interesse gli sviluppi di questo progetto che non si è
certo concluso qui, auspicando in una replica nel corso della prossima stagione.
Post pubblicato originariamente sul blog "Refusi Etc." (24/03/2015)